lunedì 28 giugno 2010

Una spugna su cui piangere la si trova sempre!


Oggi sono arrivato alla conclusione che la ricaduta, per quanto lontana ed improbabile possa essere, avviene sempre.

Puoi sforzarti a non pensarci, impossibile.
Puoi sforzarti a non parlarne, ma tanto il suo nome prima o poi, come un lapsus, uscirà dalla tua bocca.
Puoi sforzarti a non scrivergli, a non chiamarlo, ma caro il mio piccolo granello ingenuo.. ci cadrai, lo farai e te ne pentirai!

Quando succede, quando ci lasciamo travolgere dall'euforia, quando, per esempio, sentiamo in lontananza dei fuochi d'artificio, la sua passione, che ce lo ricordano, l'istinto è quello di farsi sentire nuovamente, dopo mesi di silenzi.
Lo fai. Gli scrivi.
E' come scoprire un lembo di mare nuovo: sei entusiasta, sicuro di aver fatto la cosa giusta, di aver scelto le parole più belle, di averle condite con la dose esatta di charme, aver creato dunque l'intrigo che tanto cerchi.

Ecco, NO!
Tutto ciò che per te è poesia, ricordi, tenerezze e nostalgie per il tuo granello è solo una cosa: una scocciatura! Ed è inutile che ci prendiamo per i tentacoli, tanto lo sappiamo che non risponde perchè è impegnato o perchè lo abbiamo toccato nel profondo. Gli stiamo rompendo le pinne, ecco perchè non da cenni di vita!!

L'unica cosa che non riesco a spiegarmi è questa riluttanza alla comprensione.
Perchè non vogliamo capire come davvero stanno le cose?
Non sarebbe più salutare farsi un esame di coscienza e voltare pagina?
Troppo drastico?
Allora vada solo per l'esame di coscienza, una spugna su cui piangere la si trova sempre!

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